di Bruce Jay Friedman Traduzione di Paola Vitale Prefazione di Jack Richardson, postfazione di Guido Fink 206 pagg., 5 €
... Stern, il protagonista, vittima designata e bersaglio privilegiato di infiniti guai, finisce per assumere con rassegnazione se non con fierezza la maschera e lo stereotipo dell'ebreo della grande tradizione comica est-europea e poi americana, lo schlemiel più tardi promosso a gloria internazionale grazie a Philip Roth e ancor più a Woody Allen (i quali, è il caso di ricordarlo, a Bruce Jay Friedman e al suo Stern debbono non poco). Spesso sconfitto, Stern anche se non è responsabile delle sue umiliazioni è forse comunque colpevole di affezionarvisi; del resto, in certo senso si affezionerà anche alla sua ulcera, un feto ingombrante che è comunque suo... (dalla Postfazione di G. Fink)
Da regalare a: - un appassionato di black humour, humor ebraico, storie di antieroi in generale; - chi apprezza lo stile vagamente surreale; - chi ama ridere di ciò di cui non si dovrebbe mai ridere; - e soprattutto a chi non compra i best seller...
di Pierre Assouline Traduzione di Sara Crimi Ed. Photology, 2006, € 29
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La biografia del grande fotografo Henri Cartier-Bresson raccontata attraverso le conversazioni con un amico. Una biografia che è quasi un romanzo, per il suo stile e per i suoi contenuti. L'affascinante storia di un uomo che ha viaggiato il mondo e lo ha raccontato con immagini diventate delle icone, ma che sembrano frutto del caso.
Il volto umano di un grande fotografo e di una persona dalla complicatissima semplicità.
A chi regalarlo:
- all'amico(a) appassionato(a) di fotografia, quello(a) che "Cartier-Bresson è il più grande fotografo del Novecento" - a chi di fotografia non sa nulla, perché questo è un modo piacevole di cominciare - a chi pensa che Cartier-Bresson sia un gioielliere - a chi pensa che il "Bacio di Doisneau" sia stata scattata da Cartier-Bresson - a chi ha voglia di lasciarsi affascinare dalle gesta altrui
di Daniel Goleman traduzione di Valeria Pazzi Rizzoli, 2006, € 19
Si tratta del seguito del bestseller "Intelligenza emotiva", in cui l'autore analizzava le dinamiche emotive del singolo e il modo in cui si può trarre vantaggio dalla conoscenza emotiva acquisita per migliorare i rapporti con se stessi e con gli altri. In questo nuovo libro, invece, Goleman studia le dinamiche emotive della società intesa come gruppo di singoli, e di come le interazioni reciproche siano in grado di modificare la struttura stessa del cervello, che di fatto è geneticamente predisposto a reagire agli stimoli di natura non solo fisica, ma anche emotiva, che provengono dall'ambiente circostante. Il capitolo più interessante è intitolato "La triade oscura" e descrive tre tipologie individuali in cui capita spesso d'imbattersi (soprattutto le prime due): narcisisti, machiavellici e psicopatici. Il capitolo aiuta a riconoscerli e forse a neutralizzarli... cosa molto utile soprattutto se dobbiamo lavorarci fianco a fianco.
Da regalare:
- a tutta la mia famiglia, da inserire in blocco sotto la voce "psicopatici" - a molte famiglie simili (è Natale, siamo tutti più buoni...) - all'amico/a appassionato/a di psicologia & sociologia - al proprio partner, in modo che sappia gestire l'eventuale psicopatico che è in noi (la mela non cade mai lontana dall'albero...)
di Ondjaki traduzione di Vincenzo Barca Edizioni Lavoro, Roma, 2005 pp.108, € 8
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Il fischiatore del titolo, arriva, senza passato, in un paese che ha più d'una bizzarria: intanto, è popolato di asini, ai quali viene tributato uno speciale culto. Ma gli abitanti umani non sono da meno: la bella Dissoxi vive in una casa isolata sulle sponde del lago, accumulando sale; KoTimbalo, il becchino, sta di guardia a un cimitero nel quale solo un cane è stato sepolto negli ultimi due anni; KaLua, il matto, raccoglie le voci del villaggio per l'abitudine che ha di defecare a cielo aperto; la vecchia Dona Rebenta non vuol decidersi a morire; e il Parroco, amante del buon vino, veglia su questa singolare comunità con affettuosa partecipazione.
L'uomo che fischia scopre nella chiesa i sette corridoi di suono e, la domenica della grande messa, un orgasmo collettivo travolge gli abitanti in una sarabanda festosa. Balli, canti, allegre processioni funebri seguono l'esecuzione delle partiture. E tutti riprendono a fare l'amore, un'energia vitale vivifica anche i corpi più spenti.
Ondjaki, giovane narratore angolano, rivendica per lo scrittore il diritto di inventare sogni senza cittadinanza.
Da regalare:
- A chi cerca un po' d'Africa in giardino, tra l'oleandro e, soprattutto, il baobab. - A chi vuol fare l'amore "ognuno come gli va" - A chi ha nostalgia del mare
di Hugh Johnson traduzione di Lucia Panzieri Rosenberg & Sellier Editori, 367 pagine, € 16,30
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Il piccolo Johnson, una guida tascabile per chi ama conoscere il vino e le sue terre. Un manualetto prezioso, che recensisce centinaia di produttori di tutto il mondo, definito dalla rivista Newsweek “forse l’unica guida di vini di cui si sente davvero la necessità”.
Il libro dei vini è una guida che sa parlare a tutti e che si impegna a tutelare il rapporto speciale tra vignaiolo e terra, guardando al vino come uno specchio in cui rimirare le stagioni della vite e le mani che ne lavorano le uve. L’impegno si rinnova ogni anno – quest’anno si festeggia la trentesima edizione – grazie allo spirito (è proprio il caso di dirlo) indipendente di Hugh Johnson, scrittore di vini fuori dalle mode, libero dalle imposizioni delle grandi multinazionali, scanzonato, pungente e ironico allo stesso tempo.
Da regalare:
- agli amici appassionati di vino, che non si fermano ai grandi nomi ma amano cercare anche le piccole cantine
- agli amici viaggiatori, che amano acquistare i vini dei paesi che visitano, per tenerlo sempre in camper o in valigia
- al nonno che si fa il vino nella sua cantina, per sentirsi in buona compagnia
- agli amici ristoratori, a chi ha un piccolo agriturismo, da tenere sempre in bella vista vicino ai vini della casa
di Rupert Thomson traduzione di Michele Piumini, revisione di Anna Mioni Isbn Edizioni, Milano, 2005 pp. 350, € 16
In un regno nel quale il crimine vige incontrastato e la sopraffazione governa i rapporti interpersonali, le autorità adottano una contromisura drastica e inaudita: nella speranza di sconfiggere il male alla radice, l’intera popolazione viene suddivisa in quattro categorie, e l’intero territorio nazionale in quattro “quartieri”. Secondo quale criterio? Non etnico né religioso, bensì psicologico: in linea con l’antica teoria degli umori, ciascun cittadino viene catalogato come sanguigno, malinconico, collerico o flemmatico, e quindi prelevato a forza dalla propria famiglia per essere trasferito nel quartiere che gli corrisponde, presso un’altra famiglia. Conosciamo il protagonista bambino, e lo vediamo crescere fino a diventare un ingranaggio nel sistema istituzionale su cui poggia il Regno Diviso. A partire da questa posizione, il nostro sceglierà di ribellarsi al potere che finora ha contribuito ad alimentare, intraprendendo uno straordinario viaggio che lo porterà ad attraversare tutti e quattro i quartieri ed entrare in contatto con realtà imprevedibili, spesso talmente "altre" da sfidare la sua comprensione. Un’esperienza che lo segnerà indelebilmente, a ogni livello. Il romanzo più stupefacente che abbia mai tradotto, e probabilmente letto.
Da regalare: – a chi ama i libri talmente capaci di evocare atmosfere, forme e colori da rendere la pratica della lettura analoga alla visione di un film. Ancora oggi, ho diverse scene impresse nella mente con una nitidezza visiva impressionante; – a chi ama i libri che invece di spiegare tutto per filo e per segno instillano dubbi, aprono porte senza chiuderle e ti rimangono dentro ben oltre il momento in cui termini l’ultima pagina; – a chi ama perdersi nella lettura, evadere dalla realtà, restare a bocca aperta. Una curiosità: su www.dividedkingdom.co.uktroverai il test per scoprire in quale quartiere ti toccherebbe essere deportato... :-)
di Anna Politkovskaja traduzione di Claudia Zonghetti Adelphi, pagg. 293, € 18,00 ----
Uno schiaffo. Anzi, peggio. Un pugno nello stomaco a ogni pagina voltata. Nove capitoli che minano inesorabilmente l'immagine imbalsamata e asettica che l'Occidente ha del nuovo signore e padrone della Russia politica, economica, militare e giudiziaria. Una novena incalzante che non celebra ma denuda. E che in patria non è uscita e non uscirà. "Libro di appunti appassionati a margine della vita", lo definisce l'autrice. E la passione lascia il segno in ogni frase, che è però sempre e comunque figlia dei fatti, dell'analisi documentata, puntuale e personale.Chi cerca degli sprazzi di verità sullo stato reale della “Russia di Putin”, in questo libro troverà di che pascersi. Troverà le storie piccole e grandi di chi ci vive. Male o bene. Reclute vessate a morte, eroi di guerra costretti a riciclarsi nella malavita, un arsenale atomico colabrodo, corruzione... E poi la Cecenia, di cui la Politkovskaja è stata sempre osservatrice partecipe e coinvolta. Un sistema giudiziario indegno. La mafia economica che mai come oggi si confonde e si integra con la politica... Un libro da leggere. Per capire un po' di più. Per sapere quel che non sempre ci viene detto.
Un regalo per... - Per chi non si accontenta di quel che sente
di Lynda Barry tradotto da Laura Prandino Baldini Castoldi Dalai editore, Milano 2005, € 15.00
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Un bambino che cammina solo e coperto di sangue in mezzo al deserto del Nevada. Un bambino che poi è una bambina. Una bambina che ha uno schifo di storia da raccontare, ma non la racconterà a nessun altro, solo a te. Uno schifo di storia che piacerebbe a Tarantino, raccontata da una ragazzina che non ti scorderai tanto facilmente.
A chi regalarlo: - a chi conosce le graphic novels di Lynda Barry e i suoi cento demoni, e ritroverà la sua fumettara preferita e tante cose in più in questo romanzo anche un po' illustrato; - a chi Lynda Barry ancora non la conosce e così può rimediare (ti ringrazierà); - a chi si commuove sempre per le storie di ragazzini maltrattati: qui si divertirà come un pazzo, e poi si sentirà un po' in colpa per essersi divertito; - a chi adora le storie pulp e non si commuove mai: qui si commuoverà, anche se non lo ammetterebbe neppure sotto tortura; - a chi col titolo ha deciso tutto, e questa volta si è sbagliato, oh... come si è sbagliato; - a chi vuole leggere un bel libro e basta.
di Patrick Conty tradotto da Daniele Ballarini Ed. Piemme, Casale Monferrato, € 8,90
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Si tratta di un testo scritto da un pittore di varia tendenza (all'inizio era puntinista), estremamente informato sulle filosofie e religioni orientali, che passa in rassegna i diversi tipi di labirinti esistenti al mondo. Del volume esiste anche un'edizione economica (8,90 euro), forse l'unica ancora disponibile in libreria. Buona lettura e Buon Natale a tutti.
Da regalare a: le persone appassionate di storia, religioni, antropologia o topologia.
di Susan Musgrave tradotto da Giuseppe Iacobaci Meridiano Zero, Padova, 2005 pag 288, € 14
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Tre detenute nel Braccio della morte attendono di essere giustiziate affrontando con humour acido e distaccato, a tratti esilarante, spesso commovente, il Tempo, nemico-amico, misura di tutto, e la Speranza, le angherie delle guardie carcerarie e dell'alienante sistema-prigione.
I capitoli carcerari si alternano alla narrazione sudamericana degli eventi rocamboleschi che hanno portato la protagonista, da mite e romantica traduttrice che era (già!) ad abbandonarsi a una scellerata storia d'amore con un losco, bellissimo narcotrafficante, fino a diventare la "Reína de la Cocaína", la "Madre sín Corazón" dipinta dai giornali. Cosa avrà spinto una madre a un gesto così estremo come quello di assassinare il figlio? Lo avrà fatto davvero? Quasi come in un giallo psicologico in cui assassino e vittima sono (forse) noti ma non si conoscono crimine e movente, ci si lascia avvincere tra le spire di questo romanzo poetico, grottesco, magico e sanguinario in cui ogni evento giunge evocato da piccoli indizi ricorrenti che scorrono sottotesto, spesso non visti, sempre presenti come piccole schegge dispettose di un futuro inesorabile. Una vertigine di humour sadico ed estatica disperazione, scrittura d'incenso e vetriolo, traduzione a mio immodesto avvisoperfetta. :-)
Da regalare: - A tutte le donne che conosci, alla tua amica appena diventata mamma, così forte e fragile, a quell'altra che finisce sempre con gli uomini sbagliati e te lo spiega dicendoti che altrimenti non si sente viva; - A quel tuo conoscente che si commuove per le vittime e vorrebbe appendere i carnefici, e al tuo compagno di università che dice che dietro ad ogni crimine per quanto efferato c'è sempre un essere umano e che lo Stato non può essere un assassino vendicatore; - A chi crede che la realtà sia molto più assurda della fantasia, e soprattutto a chi crede che la fantasia sappia e debba essere molto più assurda della realtà; - A chi ha amato il realismo magico sudamericano e da allora non ha più scoperto nulla di altrettanto affascinante, e a chi ha voglia di una fiaba insanguinata e poetica sulle incongruenze e le crudeltà dell'animo umano.
Yako! non infierire... Il tuo libro mi insegue da quando lo commentavi fresco di traduzione, mooolti mesi fa. In tempi non sospetti, lontani dall'incombenza di Babbo Natale e/o Gesù Bambino (Santa Lucia, San Nicola/Nicolò, fate un po' voi) mi aveva affascinato. Lo spolvero un po' e il regalo di Natale me lo sono già fatto! Per chi non l'avesse sul comodino, c'è molto rosso, che fa mooolto Natale. Un fiocco d'oro e il gioco è fatto :-)
di Avelino Stanley Traduzione di Maria Antonietta Ferro Edizioni Il Molo, Viareggio, 2005 pagg. 245 € 13,00
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I retroscena del primo "vero" sbarco dell'Ammiraglio nel Nuovo Mondo, avvenuto a quanto pare dieci anni prima della data canonica. Guacanagarix, cacicco di Marien, accoglie con grandi onori Colombo e il suo equipaggio, sbattuti da una tempesta sulle coste dell'isola di Haiti ben prima di quanto ci dicano i libri di storia. Il fascino degli "uomini vestiti" ( eh sì, perchè i Taino vivevano nudi in una specie di paradiso terrestre...) lascia il segno: Guacanagarix si innamora di Colombo e gli mette in mano tutto quello che possiede, compresa sua moglie Ainaicua. E Colombo non disdegna. La narrazione alterna, da parte dei due personaggi principali, descrive le stesse situazioni dall'ottica dell'indigeno e da quella del conquistatore, regalandoci uno spaccato della realtà precolombiana del tutto inedito e un profilo psicologico di Colombo perlomeno innovativo, se non dissacrante. Avelino Stanley ha pubblicato una decina di libri nella Repubblica Dominicana, ma questo è il primo in assoluto ad essere stato tradotto, addirittura prima della sua uscita in spagnolo. Traducendo questo libro ho imparato un sacco di cose sulla mitologia e gli usi e costumi indigeni, oltre a divertirmi un bel po' per l'originalità della teoria storica, proposta in modo scorrevole e avvincente, oltre che documentato.
- a chi è curioso di natura e non si accontenta dell'ufficialità; - al tuo prof. di storia, così impara qualcosa di nuovo anche lui; - a tutti quelli che non conoscono la letteratura dominicana ( praticamente quasi TUTTI...).
di Margaret L. Tyler tradotto da A. Fontebuoni, M. Landolfi, F. Panzuto, C. Zuccarini, R. Gava Salus Infirmorum, Padova, 2005 p. 400, € 40
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Una grande omeopata americana della prima metà del ‘900 elenca i rimedi più adatti, con i sintomi e le modalità caratteristici, cioè più ‘simili’, alle varie malattie acute: dal mal di gola al morbillo, dalla depressione al colpo di sole. Scritto come testo di pronto intervento per omeopati, è gradevole e utile per tutti gli appassionati di questa scienza e arte medica.
Da regalare: - all’amico medico che ‘si diletta’ di omeopatia, ma conosce solo quella che gli presentano gli informatori, -all’amica che è da anni in terapia omeopatica ed è curiosa di sapere che veleno prende, - alla cugina che cura i bambini solo con l’omeopatia, e, avendone tre sempre malati a turno, vuole saper distinguere bene i sintomi per poterli descrivere al medico.
Costa un po’, ma si può avere uno sconto del 15 % ordinandolo direttamente dal sito www.edizionisalus.it
di Munú Actis, Cristina Aldini, Liliana Gardella, Miriam Lewin, Elisa Tokar tradotto da Fiamma Lolli Stampa Alternativa, collana Eretica Speciale, Viterbo 2005. 368 pagine con mappe e illustrazioni in bianco e nero, € 15
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Prima che l'anno finisca, non appena l'anno inizierà regalate Le Reaparecide. Perché a volte la vita non è una festa. Perché a volte la vita non è nemmeno una vita. Perché a quasi due anni dalla pubblicazione ancora mi invitano a presentarlo in giro per questo strano Paese che è il nostro, e qualcosa vorrà pur dire. Perché dei desaparecidos crediamo di sapere molto ma queste cinque donne argentine ci smentiranno: li raccontano tutti, fuori dai denti, i loro anni passati nel nulla, mentre il mondo intorno credeva che fossero state fatte sparire per sempre. Eccole, sono tornate, sono arrivate fino a qui e ora. Vi presento Liliana, Miriam, Munú, Elisa, Cristina: e fanno nomi, inchiodano mostri, ricordano nascite – laggiù, nel pozzo nero dei boia – e sgranano le vertebre di una generazione.
La nostra, di là dall'oceano.
Da regalare:
alla mamma che non capisce le nostre lacrime e vittorie e a quella che le capisce;
all'amica reduce da guerra pubblica o privata:
alla sorella persa, ritrovata o semplicemente da sempre al nostro fianco;
a chi ha avuto vent'anni nel duemila;
a chi non li ha mai avuti e a chi li avrà sempre, dentro e fuori;
e infine agli uomini, quelli che abbiamo accanto, per il bene e per il male e per la banalità – spesso – di entrambi.
Quantomai attuale... e la morte di Pinochet, uno che di desaparecidos la sapeva lunga, una morte che pare quasi un premio d'impunità per una vita di orrore (e che vita, 91 anni!), fa solo venire altra rabbia, e voglia di scoprire e fermare i tanti che hanno favorito, aiutato, o colpevolmente ignorato regimi così...
di Viktoria Schweitzer Traduzione di Serena Vitale e Claudia Zonghetti Mondadori, 2006 pagg. 567, € 32
E’ la vita di uno dei “poeti più fanaticamente devoti alla poesia”, di una donna affetta “da un male incurabile: l’anima”. Sono pagine di una scrittura lieve che narra di una vita densa, mai sazia né di cibo (sono gli anni della guerra civile, della fame, del bisogno) né di Amore (il marito, le figlie, il figlio, gli altri, le altre) né di Poesia (la sua e la altrui). E’ la vita della Poesia fattasi carne in Marina Cvetaeva, ovunque straniera, ovunque “altra”, ovunque diversa e mal tollerata, ovunque “stretta come in ogni stanza: di una tana o di un castello”. E’ la vita di chi non riusciva “a vivere, e cioè a durare” e che invece dura nelle sue liriche, ruvide e soavi, spigolose ed eterne.
Da regalare a: - a chi ama la poesia vera - a chi dice: "le biografie non le leggo, sono una noia"... - a chi vuol leggere la Storia attraverso la Lirica
La donna che coi suoi versi "O stella irsuta che corri senza punto d'arrivo / da un terribile punto di partenza che non esiste" (spero tradotti da te) mi spiegò a sedici anni quanto avessi ragione a dubitare dell'esistenza di dio. Credo proprio che sarà un mio regalo (a gennaio, non faccio regali di Natale). Grazie, Fiamma
Yako!
non infierire...
Il tuo libro mi insegue da quando lo commentavi fresco di traduzione, mooolti mesi fa. In tempi non sospetti, lontani dall'incombenza di Babbo Natale e/o Gesù Bambino (Santa Lucia, San Nicola/Nicolò, fate un po' voi) mi aveva affascinato. Lo spolvero un po' e il regalo di Natale me lo sono già fatto!
Per chi non l'avesse sul comodino, c'è molto rosso, che fa mooolto Natale. Un fiocco d'oro e il gioco è fatto
:-)
luisa piussi