di Anna Politkovskaja traduzione di Claudia Zonghetti Adelphi, pagg. 293, € 18,00 ----
Uno schiaffo. Anzi, peggio. Un pugno nello stomaco a ogni pagina voltata. Nove capitoli che minano inesorabilmente l'immagine imbalsamata e asettica che l'Occidente ha del nuovo signore e padrone della Russia politica, economica, militare e giudiziaria. Una novena incalzante che non celebra ma denuda. E che in patria non è uscita e non uscirà. "Libro di appunti appassionati a margine della vita", lo definisce l'autrice. E la passione lascia il segno in ogni frase, che è però sempre e comunque figlia dei fatti, dell'analisi documentata, puntuale e personale.Chi cerca degli sprazzi di verità sullo stato reale della “Russia di Putin”, in questo libro troverà di che pascersi. Troverà le storie piccole e grandi di chi ci vive. Male o bene. Reclute vessate a morte, eroi di guerra costretti a riciclarsi nella malavita, un arsenale atomico colabrodo, corruzione... E poi la Cecenia, di cui la Politkovskaja è stata sempre osservatrice partecipe e coinvolta. Un sistema giudiziario indegno. La mafia economica che mai come oggi si confonde e si integra con la politica... Un libro da leggere. Per capire un po' di più. Per sapere quel che non sempre ci viene detto.
Un regalo per... - Per chi non si accontenta di quel che sente
- Per chi vuole sapere
- Per chi la storia la vive di personaEtichette: biografie, controcorrente, coraggio, ingiustizia, russia, storia, testimonianza, verità, voci di donne |